I Disturbi d'Ansia
L’ansia può essere definita come “paura senza oggetto”, ossia come una condizione psicologica di attesa apprensiva o di minaccia incombente, che può essere associata o meno a una serie di sintomi fisici. L’ansia di per sé rappresenta un’emozione di base, che determina uno stato di attivazione quando una situazione viene percepita dal soggetto come pericolosa. L’ansia diventa patologica e va curata quando è eccessiva, quando compromette l’attività lavorativa e sociale o provoca un disagio prolungato e intenso.
Nell’ampia categoria dei disturbi d’ansia rientrano il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo da panico, il disturbo da ansia sociale (fobia sociale) e il disturbo d’ansia da separazione.
I disturbi d’ansia interessano una importante percentuale della popolazione mondiale, coinvolgendo sia soggetti in età adulta che bambini e adolescenti.
Alla base dei disturbi d’ansia si annoverano fattori genetici (compresa l’anamnesi familiare di disturbo d’ansia), fattori ambientali (come l’aver vissuto uno stress o un evento traumatico), sviluppo psicologico del soggetto ed eventuale presenza di patologia organica. Secondo la teoria neurobiologica, inoltre, nei soggetti con ansia sarebbe presente una disregolazione di neurotrasmettitori (tra cui serotonina e noradrenalina) con la conseguente comparsa della sintomatologia.
I sintomi dei disturbi d’ansia sono estremamente vari e possono essere distinti in sintomi cognitivi e sintomi fisici. Tra i sintomi cognitivi si annoverano nervosismo, difficoltà di concentrazione o sensazione di testa vuota, insonnia e frequenti risvegli notturni, irritabilità, derealizzazione e depersonalizzazione. A questi si possono poi associare sintomi fisici quali tremori, tensione muscolare con dolori, faticabilità, irrequietezza motoria, facilità a spaventarsi, sudorazione, palpitazioni, mani fredde, bocca asciutta, sensazioni di sbandamento, testa leggera, formicolii, disordini gastrici, sensazioni di caldo o di freddo, minzione frequente, diarrea, sensazione di nodo alla gola.
In alcuni casi, accanto ai sintomi d’ansia generalizzata si possono riscontrare anche sintomi di panico, definito come un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante i sintomi (palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore toracico, nausea o disturbi addominali) si sono sviluppati improvvisamente e hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti.


Il trattamento dell’ansia è variabile a seconda della gravità dei sintomi. In caso di sintomatologia lieve e insorta da poco tempo è possibile avvalersi di tecniche di rilassamento (come il training autogeno), strategie di meditazione mindfulness e rimedi naturali, tra cui Valeriana (utile sia come ansiolitico che come ipnoinducente), Passiflora (all’interno della quale si trovano i flavonoidi, composti chimici che esplicano un’azione sedativa e ansiolitica), Melissa (con azione calmante sul sistema nervoso e rilassante a livello muscolare) , Escolzia (con proprietà sedative e favorenti l’addormentamento) e Camomilla (con azione antispasmodica e miorilassante).
Tali composti possono essere assunti singolarmente oppure in preparati fitoterapici, come il Sedivitax, integratore alimentare Aboca senza glutine composto da Valeriana, Melissa e Escolzia provvenienti da agricoltura biologica. Il prodotto è stato formulato in modo da favorire il sonno, migliorandone anche la qualità, e alleviare le tensioni muscolari che caratterizzano i disturbi d’ansia. Il Sedivitax è commercializzato in gocce (1.5 – 3 mL la sera e 0.5-1 mL al mattino in caso di necessità) e in opercoli (2-3 opercoli la sera e, al bisogno, 1 al mattino).
È stato inoltre recentemente introdotto anche il Sedivitax ProNight Advanced, prodotto dell’Aboca naturale al 100% composto da Passiflora, Luppolo e Withania, formulato in modo da favorire l’addormentamento e ridurre i disturbi del sonno che si associano spesso ai disturbi d’ansia.
In caso di sintomatologia ansiosa moderata o grave o che perdura da diverso tempo, compromettendo una o più aree della vita quotidiana (ad esempio lavoro o relazioni sociali) è utile rivolgersi allo specialista (psichiatra o neuropsichiatra infantile) che valuterà se necessario intraprendere idonea terapia farmacologica in associazione ad eventuale percorso psicoterapico.